martedì 29 novembre 2011

Chi ha sofferto per tutta la vita, dopo la morte dovrebbe ricevere gioia eterna...

L'eterno riposo, 
dona a loro il signore,
risplenda adesso la luce perpetua, 
riposino in pace
Amen.


Lo ripeto ad alta e bassa voce da 2 giorni per la povera Anna.
Una ragazza che conoscevo appena, la cugina di mia cugina, 
Ieri mattina è morta, poco più che trentenne, dopo una vita di sofferenze, e disgrazie...
Nata paralitica non ha mai potuto camminare, non ha mai avuto sensibilità neppure del caldo e del freddo dalla vita in giù, a tal punto da essersi ustionata entrambe le gambe a 14 anni, perché per il freddo si era avvicinata troppo alla stufa... Poi visto che questo non era sufficiente le è venuto un cancro ai polmoni, ha lottato per tanti anni, fatto chemioterapia che l'ha resa debole e l'ha fatta invecchiare molto velocemente, ma nonostante tutti i suoi sforzi la malattia ha vinto.
L'ultima volta che l'ho vista 1 anno fa al battesimo della bimba di mia cugina, sulla sedia a rotelle con una parrucca in testa, pelle e ossa e con la pelle secca e  leggermente rugosa come una cinquantenne non l'avevo riconosciuta.
Ha vissuto per tutta la sua vita in un appartamento con i suoi genitori, al secondo piano, senza ascensore, e per entrare e uscire da casa qualcuno la doveva tenere in braccio per le scale tutte le volte. Dovevate vedere con quanta umiltà tendeva le braccia a suo padre per farsi prendere in braccio come se fosse una bambina.
Io non mi posso permettere di parlare di questa ragazza, perché non la conoscevo, devo ammettere che mi sentivo in imbarazzo davanti a lei perché non volevo che leggesse nei miei occhi la pietà che provavo per lei e allora come un egoista giravo lo sguardo, stavo sempre lontano da lei come se avesse la peste. Non lo so il perché ma quando vedo qualcuno triste o che mi fa pena entro nel panico, non so come comportarmi, e quindi se non lo conosco lo evito, se invece lo conosco sto zitta e lo abbraccio fino a quando non è lui a staccarsi. Io detesto la parola "condoglianze" cosa significa?? viene dal latino e significa letteralmente "soffro con te" come si può dire ad una madre che ha appena perso sua figlia soffro con te?? come posso dire che soffro con lei se io neppure la conoscevo e per lei invece era tutta la sua vita?? secondo me ormai questa parola è  fredda e senza significato, la si dice solo per buona educazione verso chi ci stia davanti, sia esso uno sconosciuto o il tuo migliore amico.
Io non so mai come comportarmi davanti alla morte, in queste occasioni in cui muore una persona sofferente non so mai se essere felice perché ha smesso di soffrire o triste perché ha smesso di vivere. Come si deve reagire ad un lutto? Secondo me non esiste il modo giusto, è una cosa che non si supera mai completamente. Ancora oggi, dopo 4 anni mi sento in colpa per come mi sono comportata al funerale di mia nonna, ma non ci posso fare niente, io sono fatta così, quando soffro rido, non mi piace che gli altri mi vedano piangere, mi sento imbarazzata davanti al dolore e allora rido. La verità è che sono una persona insensibile che pensa solo a se stessa invece che agli altri.
 
                                                                                                                                              Mery

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