lunedì 29 novembre 2010

Il futuro

Il mondo da piccola mi affascinava tantissimo, passavo ore ed ore a guardare la gente che passava, immaginando come sarebbe stata la mia vita quando sarei diventata grande, ed ancora a 20 anni non lo so, probabilmente se la me del passato mi vedesse come sono adesso, credo che resterei molto delusa, perché avevo fatto tanti progetti, avevo tanti sogni, mi sentivo invincibile e credevo che avrei potuto fare qualunque cosa, invece non è affatto così, arranco a mala pena nella mia insignificante vita, da studentessa mediocre quale sono, e senza nessun Hobby creativo.
Quando ero piccolina adoravo creare, disegnare, dipingere, e fare statuette, anche se devo dire che non sono mai stata molto brava, ma ero felice dei mie risultati, ora invece sono troppo esigente con me stessa, e rinuncio al primo tentativo perché perdo la pazienza quando vedo che la mia idea meravigliosa messa in pratica diventa uno scarabocchio bruttissimo.
Quando penso a me stessa con gli occhi chiusi, credo che potrei conquistare il mondo,poi li apro e mi rendo conto che sono insignificante e che non sarò mai una persona che sarà ricordata per ciò che era che ha fatto o detto, io sarò semplicemente un'immagine sfocata tra la folla.
E' triste da ammettere ma è vero...
Spero solo che nel mio piccolo io riesca a diventare una persona di cui andare fiera, anche se sarò ricordata solo da pochi, spero che queste persone mi ricordino con piacere.
Spero di poter trovare la tranquillità e la felicità legata alle piccole cose, e non a quelle grandi.
Da piccola desideravo diventare il presidente degli stati uniti (si lo so che è ridicolo ed impossibile visto che sono italiana, ma quello italiano mi è sempre sembrato un soprammobile che viene tirato fuori solo per i funerali e per le catastrofi...)
Adesso invece desidero solo crearmi una piccola famiglia felice ed un buon lavoro che mi permetta di vivere in modo dignitoso.
Come cambiano le prospettive con il tempo eh?
Chissà come la penserò tra altri 10 o addirittura 20 anni... Solo il tempo me lo saprà dire...
Un bacione,
                                         Mery

Bella notizia inaspettata!

Buon pomeriggio a tutte,
ho finalmente una buona notizia da darvi, questa mattina mentre ero a lezione mi hanno chiamata e mi hanno detto che sono stata presa!! non mi avevano chiamata entro venerdì come mi avevano detto perché hanno avuto dei problemi, e che la settimana prossima inizierò il corso dalle 2 alle 6 di pomeriggio, e se lo supero firmo il contratto per i primi 4 mesi!!
Questo periodo dovrò impegnarmi al massimo, il 13 dicembre ho l'esame di diritto pubblico, e dovrei preparare la materia in 14 giorni quindi, in più devo preparare inglese, anche se ancora non è chiaro se posso darla o meno a dicembre o per forza a gennaio, io vorrei dare entrambe a dicembre perché poi iniziando a lavorare avrà meno tempo da dedicare allo studio, e quindi potrò dare meno materie e con più difficoltà.
Oggi ho provato per l'ennesima vota di incontrare il preside della mia facoltà, ma non riesco mai ad incontrarlo, mi sa che non riuscirò a risolvere il problema dei crediti, e che quindi dovrò ritornare i soldi della borsa di studio, però ora questa possibilità mi fa meno paura, perché ora avrei come pagarla se mi prendono!
In più finalmente i miei genitori hanno comprato e montato il nuovo scalda bagno, e finalmente dopo 2 mesi torno nel ventunesimo secolo e posso lavarmi con l'acqua corrente e soprattutto calda, invece che con le brocche d'acqua riscaldata in cucina.
Oggi mio padre non è potuto venire a prendermi in paese per portarmi a casa quando sono tornata dall'università perché era in città, e lui stesso mi ha detto di chiedere a Roberto (che è il mio ragazzo, ma lui non lo sa) se poteva accompagnarmi a casa lui, visto che abita davanti la fermata del mio pullman, ho pensato che se mi ha detto di chiedere a lui vuol dire che in fin dei conti lo reputa una brava persona no?? anche se mi dice sempre di non dargli confidenza... Bo, se lo sa lui quello che pensa...
Un bacio ora vado a farmi un bel bagno caldo, buona serata
                                                                                                                                               Mery  

mercoledì 24 novembre 2010

I soldi portano sempre liti

Buon giorno,
Ieri ho fatto un colloquio, per lavorare in un call-center.
Ancora non so se mi hanno presa o meno, aspetto la risposta entro venerdì, e già ho avuto la prima discussione con i miei genitori.
Io pensavo che lavorando, e quindi guadagnando, avrei potuto gestire io i miei soldi, certo aiutando anche la famiglia, visto che siamo messi molto male economicamente.
Invece praticamente lavorerò per la gloria, come si usa dire, perché i miei genitori vogliono che io faccia arrivare il mio stipendio in un conto corrente che di nome è mio, ma in realtà è di mio padre, perché lui ha la firma, ha il libretto degli assegni, ha la carta di credito ed il numero segreto del conto corrente.

Praticamente anche se inizierei a lavorare avrei solo i svantaggi, ovvero ore perse che avrei potuto usare per studiare, tornare a casa alle 10 di sera per cena, avere il mal di testa (a stare per 4 ore a parlare al telefono e fissare un computer in una stanza con altre 2000 persone che parlano al telefono).Io vorrei aprirmi un altro conto, e dare ai miei genitori la metà dei soldi che guadagno, ovvero 200 euro, però dopo i primi 5 mesi, perché i soldi che guadagnerò nei primi 5 mesi li userò per pagare il debito che ho con l'università.

I 200 euro che mi terrei non li userei per divertirmi o comprarmi delle cose futili, ma per pagarmi l'abbonamento per andare a lavoro e all'università e pranzare fuori casa come sono costretta a fare ogni giorno, ho fatto un rapido conto ed ho visto che spenderei circa 160 euro per queste cose, e gli altri 40 li userei per uscire il sabato sera.
Non mi sembra di chiedere molto tenendomi 10 euro per uscire una volta a settimana...
Se facessi come ho detto so già che litigherei con i miei genitori, che mi farebbero tantissimi problemi, quindi se lo voglio fare, devo avvertirli solo a cose fatte, dopo aver aperto il conto ed essermi fatta recapitare lo stipendio in quel conto...
Voi cosa ne dite? Devo farmi valere, e non permettergli di sfruttarmi ed usarmi come una bambina, anche a costo di creare una seconda "guerra dei 100 anni"? 
Oppure devo calare la testa e lavorare per la Gloria?

lunedì 22 novembre 2010

I sogni e gli incubi

Cosa significano gli incubi? 
Perché ci perseguitano e ci fanno svegliare piangendo?
Si dice che gli incubi siano una caratteristica dei bambini, che hanno paura del buio, dei mostri ecc.
Ma allora come mai anche gli adulti li hanno? l'unica differenza è che crescendo diventa sempre più difficile affrontarli, perché mentre quando sei piccolo e ti svegli nel bel mezzo della notte piangendo puoi andare nel letto di mamma e papà a chiedere conforto, da grande non lo puoi più fare.
E allora sei costretto a tenerti tutto dentro, ed un incubo che per i bambini è solo passeggero, per gli adulti spesso diventa una vera e propria ossessione.
Io di notte sogno tantissimo, il più delle vote sono ricordi di un passato più o meno recente che tornano a galla, ma certe volte sono la manifestazione delle nostre paure più nascoste o dei nostri desideri più intimi, che per paura si non essere capiti o per vergogna a causa dei tabù imposti dalla società, decidiamo di tenere celati dentro di noi.
Questa notte ho sognato di avere un bellissimo bambino con il ragazzo che amo, e di allattarlo al seno (che stranamente avevo, anche se al momento è quasi inesistente) non avete idea di quanto fossi felice nel tenere quella creatura così indifesa tra le mie Braccia!
Ma la realtà è ben diversa, io non prendo mai i bambini in braccio, specialmente quando sono molto piccoli, perché ho paura di fargli male, quindi quella sensazione meravigliosa era solo frutto della mia immaginazione, poi c'è da dire che sono veramente troppo giovane per avere figli, già riesco a badare a me stessa con difficoltà figuriamoci accudire una creatura così indifesa, e poi non sono sposata e non ho la possibilità economica, io è vero desidero avere un giorno dei figli, ma vorrei mettere al mondo un bambino sano, e felice,  facente parte di una famiglia unita nel nome di Dio, e che abbia tutto ciò di cui ha bisogno, e con questo non intendo dire gioielli o la culla di marca, ma i vestiti per stare al caldo, il mangiare per crescere forte e dei giocattoli per godersi la sua infanzia in modo spensierato, libero di rompere i giocattoli senza temere di non avere più niente con cui giocare.
Comunque lasciamo stare questo sogno che è meglio, ci sarebbe troppo da dire sui bambini.
Mia zia avrebbe detto che ci sono buone novità in arrivo, perché nel linguaggio dei sogni i bambini rappresentano questo.
Il mio secondo sogno invece mi ha scombussolata emotivamente, mi ha fatta svegliare in lacrime, e solo grazie ad una lunga preghiera sono riuscita a calmarmi.
Ho sognato di litigare con mio padre, ma invece di stare zitta e calare la testa e andare a rifugiarmi nella mia stanza come al solito, gli tenevo testa, gli dicevo tutto ciò che pensavo e ciò che non mi andava bene del suo comportamento, di ciò che mi faceva star male, e andava a finire che iniziavamo a picchiarci (premetto che mio padre non mi ha mai picchiata a sangue, al massimo mi ha presa a schiaffi, ma niente di esagerato) ed è stato terribile, non perché io provassi dolore, perché non provavo alcun dolore fisico, ma perché non riuscivo a difendermi, mi sentivo impotente, cercavo di colpirlo con tutta la forza che avevo in corpo ed invece non gli facevo niente, provavo a graffiarlo e la sua pelle non diventava neppure arrossata, provavo a tirargli degli oggetti addosso ed invece non riuscivo a prenderlo.
E' una sensazione terribile sentirsi completamente impotente quando sai di essere in pericolo, e vedere di essere soli, di non avere nessuno a cui chiedere aiuto, di poter contare solo sulle proprie forze che però mancano, tutto attorno a me era meraviglioso, mi trovavo in un bellissimo giardino pieno di fiori gialli, con il sole caldo ed un celo azzurro senza nuvole, ed era come se tutto fosse bellissimo e pacifico attorno a me, mentre io lottavo inutilmente contro mio padre, e non riuscivo a capire perché quella calma non svanisse al nostro passaggio. 
Alla fine fortunatamente mi sono svegliata, ma in lacrime, avevo il cuore che batteva forte forte, e non riuscivo a calmarmi, ed allora ho iniziato a pregare, e a ringraziare Dio per tutte le cose belle che mi aveva dato dalla mia nascita ad ora, una ad una, e poi appena sono arrivata all'immediato presente gli ho chiesto che questo mio sogno/incubo non diventasse mai realtà, e che mi desse la forza, come ha sempre fatto, di andare avanti, e di superare i momenti brutti e difficili che ancora dovrò superare. Dopo aver finito mi sono asciugata le lacrime, e sono andata in cucina a mangiare la torta fatta da mio padre, in modo che lui non si arrabbiasse, e non iniziassimo a litigare, ma quella torta era bruttissima, e sono riuscita a mangiarne solo un pezzetto, ed appena mio padre è tornato e voleva che mangiassi un'altro pezzo di torta, gli ho dovuto dire che non mi piaceva, ma che comunque l'avevo mangiata, ed allora si è irritato un poco perché dice che critico sempre tutto ciò che fa, ma alla fine ha detto " va beh sono gusti, meglio di più per me..." 
Mentre quando ero piccola era mamma la protagonista di quasi tutti i miei sogni ed incubi, ora è diventato papà, lo sogno quasi ogni notte, sempre sogni diversi. Io vorrei solo la sua approvazione ed il suo amore, ma credo di non poter avere entrambe le cose, più che altro posso avere la sua approvazione solo se divento completamente un'altra persona, ed anche in quel caso non sono sicura che la otterrei, ma io non voglio cambiare, vorrei che lui mi accettasse per quella che sono, con i miei pregi e difetti, e con tutti i miei errori.
Ma questo è un sogno che non posso realizzare...

domenica 21 novembre 2010

Casa mia sembra un campo minato!!

Buona sera,
lo so, lo so, devo imparare a stare calma e distaccata quando gli altri urlano e mi attaccano, ma sono stanca...
Meno male che la Domenica è il giorno del riposo, io non ho riposato per niente...
Mi sono svegliata ed ho aspettato che i miei genitori si alzassero per fare colazione tutti insieme (se non li aspetto si arrabbiano, anche se io mi sono svegliata alle 8 e loro alle 10), ci siamo messi a mangiare e mio padre ha avuto la prima cosa da ridire, (mi sono tagliata una fetta di pane per mangiarla con il latte visto che non c'erano né biscotti né altro da mangiare, e lui mi ha criticata perché l'altro giorno gli avevo detto che doveva comprare dei cereali per fare colazione invece di mangiare il pane; si è vero ma visto che non li ha comparti devo pur mangiar qualcosa...) e fin qui tutto bene, ho mantenuto la calma e gli ho risposto educatamente.
Poi visto che lui stava prendendo le medicine prima di mangiare e non si può mangiare fino a quando non abbiamo tutti la tazza in mano, ho deciso di tagliargli una fetta di pane, identica alla mia e fargliela a pezzetti, e lui invece di ringraziarmi ha detto (mi ti sei sprecata, sembra un'ostia da quanto è sottile) io sempre con calma gli ho risposo che era identica alla mia e che l'ho fatto a posta visto che lui ha problemi ai denti e non può mordere, e lui ha risposto che sono taccagna anche nel mangiare, io non ho risposto ed ho iniziato a mangiare.
Poi a pranzo mia sorella ha cucinato, sono andata in cucina e le ho chiesto se aveva bisogno di aiuto, lei mi ha detto no, e mi ha detto di sistemare la stanza e poi lei avrebbe fatto i letti dopo pranzo.
Io ho fatto come voleva, appena finito di sistemare mi sono messa a studiare, e mia mamma è entrata e mi ha rimproverata perché prima di iniziare a studiare dovevo finire di sistemare la stanza, io ho cercato di spiegarle il modo in cui ci eravamo organizzate con mia sorella, ma lei ha detto che visto che io avevo tempo e mia sorella stava preparando da mangiare dovevo sistemare tutto io... Le ho risposto di no, perché non era giusto visto che già ogni giorno sistemo tutto io visto che mia sorella torna tardi da lavoro, ed ho continuato a studiare.
Dopo pranzo mia madre mi ha detto che non posso più andare all'università da domani fino a non si sa quando perché gli costo 140 euro al mese (anche se potrebbero spendere 100 euro se solo mi facessero l'abbonamento invece di farmi fare ogni giorno il biglietto) e non ce lo possiamo permettere.
Allora gli ho chiesto se potevo trasferirmi a casa dei mie nonni in città visto che loro hanno una camera da letto libera e che stanno a pochi km dall'università, avevo calcolato che facendomi l'abbonamento cittadino e mangiando ogni giorno all'università avrei speso solo 30 euro al mese, e non avrei gravato sui miei nonni se non per il letto, (e loro sarebbero felici di avermi a casa visto che sono sempre soli e che me lo chiedono sempre), ma pio padre non vuole, perché non mi può controllare se sono fuori casa, e perché per lui è umiliante se vado a stare dai nonni, anche se già altre mie cugine lo avevano fatto quando andavano all'università.
Ed io non ho risposto a tono, mi sono stata zitta e sono andata nella mia stanza dicendogli di pensarci un poco sopra prima di darmi una risposta. Che naturalmente è stata un no categorico... Non sia mai facilitarmi la vita invece di farmi perdere 2 ore sul pullman e farmi svegliare ogni mattina alle 5...
Poi di pomeriggio ho fatto merenda insieme alla mia famiglia, con il tea e due fettine di pane con la nutella,  prima mi hanno criticata perché ne mangiavo troppa, e appena mi hanno chiesto di farne una anche a loro ed io gli ho dato la mia, mi hanno criticata perché era troppo sottile e con poca nutella, allora mi sono irritata e gli ho detto che io le sapevo fare così e se non gli andava bene se le potevano anche fare da soli...
Poi ho detto a mamma che volevo farmi il bagno, e lei ha detto di no perché visto che non abbiamo lo scalda bagno grande ma solo quello piccolo da 40 litri veniva troppo difficile, io le ho detto che ne avevo bisogno perché visto che non mi faccio il bagno da 2 mesi ero così sporca che bastava che mi passassi le mani sulle gambe che restava la pelle morta sui polpastrelli.
Dopo averle fatto passare una mano sulla gamba si è decisa, e mi sono fatta il bagno...
L'ho fatto con 5 centimetri d'acqua, ma non mi sono lamentata, perché ne avevo veramente bisogno, mi sentivo troppo sporca, ed mio padre si è lamentato perché ci ho messo un'ora ed ho chiamato 5 volte la mamma per farmi portare altre pentole d'acqua calda visto man mano che l'acqua diventava fredda...
Ed anche li mi sono stata zitta...
Poi mio padre ha iniziato a preparare una torta giustificandosi dicendo che visto che c'erano solo 500 grammi di pane almeno avremmo mangiato la torta l'indomani mattina, ed io non ho detto niente anche se:
Mio padre è diabetico e quindi non dovrebbe mangiare cose dolci, avrebbe potuto comprare i cereali, visto che anche la domenica pomeriggio i negozi sono aperti, invece che sprecare 3 uova la farina lo zucchero 50 grammi di burro che avremmo potuto usare per cenare 3  persone con quelle uova...
Poi ha iniziato a prepararla e visto che ero in cucina e che l'ultima volta che aveva fatto una torta era venuta durissima e brutta di gusto, gli volevo dare dei consigli, gli ho detto di sbattere il bianco dell'uovo a parte così sarebbe venuta più morbida, e lui non mi ha ascoltato, poi gli ho detto di sciogliere il burro nel tegamino invece che metterlo a pezzi, e lui non mi ha ascoltato, poi gli ho detto di non far stare acceso il frullatore per molto tempo, (visto che non riusciva a far sciogliere i pezzi di burro, e che la settimana scorsa per fare la torta aveva rotto un'altro frullatore perché lo ha fatto fondere) perché altrimenti si surriscaldava, e lui non mi ha ascoltato, poi ha lasciato lo sbattitore elettrico (quello che si tiene in mano) acceso dentro la ciotola ed in tanto lui è andato in bagno, allora io l'ho subito spento, e appena è tornato mi ha rimproverata urlando perché non devo toccare le sue cose, perché io rovino sempre tutto, allora li ho perso la testa, gli ho risposto a tono, e gli ho detto che si chiama sbattitore elettrico a mano perché si deve tenere in mano, non puoi lasciarlo lavorare da solo, poi gli ho detto che se proprio ci teneva a fare la distinzione tra mio e tuo lui non avrebbe dovuto usarlo visto che ero stata io a comprarlo e a regalarlo a mia sorella per il compleanno, e che doveva averne un po di cura e se proprio lo doveva usare, allora come al solito ha fatto il pazzo e lo ha buttato per terra, io mi sono arrabbiata e gli ho detto che è pazzo, e che questo non è modo di comportarsi perché è poco rispettoso, primo perché è un regalo che avevo fatto ad mia sorella, e secondo perché anche volendo non avrebbe i soldi per ricomprarlo, poi per evitare di continuare a discutere l'ho lavato l'ho conservato e mia sorella se l'è portato in camera per evitare che lo finisse di rompere...
Poi come se niente fosse ha infornato la torta e mentre si cucinava ha detto a mamma che mi avrebbe vietato di mangiarla, visto che mi ero comportata in modo irrispettoso nei suoi confronti.
Poi a cena ho fatto finta di niente, ho mangiato in silenzio fissando la televisione, e appena ho finito di mangiare mia madre mi ha detto di mangiare una fetta di torta ed io ho detto di no e sono andata nella mia camera, e mio padre ha detto a mia madre che ero maleducata e mi ha mandata a quel paese dicendomi parolacce, con il suo linguaggio sempre molto colorito.
Poi sono arrivata nella mia camera e c'era ancora il letto non fatto, allora per evitare di litigare anche con mia sorella, visto che non fa mai niente di tutto quello che promette di fare, me lo sono fatta da sola ed ho chiuso il suo letto per evitare che le si riempisse di umidità, e lei mi ha criticata perché non devo toccare le sue cose senza chiederle il permesso, anche se stavo cercando di farle un piacere visto che ha sempre dolori causati dall'umidità. Comunque le ho chiesto scusa e mi sono messa al computer.
Mi viene da scoppiare, no ne faccio mai una giusta, mi criticano e si arrabbiano per tutto, e se faccio una cosa non va bene, e se non la faccio non va comunque bene.
Cosa devo fare perché loro siano soddisfatti e non trovino da ridire su qualcosa??
E' colpa mia che mi comporto male??
Sono io che sbaglio?
Buona serata a tutti.

mercoledì 10 novembre 2010

Vorrei inviare questa lettera a mia mamma

Ciao, ancora una volta ho bisogno di un vostro consiglio.
Ho letto un post del blog di Maddy, quello che se non erro si chiama, chi è non ha bisogno di apparire.
Questo post, mi ha colpita particolarmente, perché il primo paragrafo sembrava parlasse si me, del mio comportamento che mi è sempre stato imposto da mia madre, per evitate le liti con papà, e per accettare le ingiustizie della vita a testa bassa.
Leggerlo tutto mi ha dato il coraggio di scrivere una lettera a mia madre, visto che di presenza non riesco mai a parlarle, perché ogni volta che provo a sfogarmi con lei, mi blocca quasi subito, dicendomi "hai ragione, ma per l'amor di Dio, stai zitta, non devi rispondere a tuo padre, non serve a niente urlare, lo sai com'è fatto, non ti ascoltano quindi è inutile che gli dici la tua opinione.
Ora vi copio di seguito la lettera che vorrei inviarle, e spero che voi possiate consigliarmi, e dirmi se faccio bene ad inviargliela, oppure se è inutile, se non capirebbe e creerei solo altri problemi.
Grazie in anticipo.
Ps. la continuazione non è altro che il post di Maddy, quindi se già lo avete letto da lei non c'è bisogno che lo leggiate.

Cara mamma,
 ti invio questo messaggio, perché nel leggerlo ho subito pensato a te.
Leggi con attenzione il primo paragrafo, perché è così che mi sento quando mi dici di stare zitta per l'amore della pace e per evitare le liti. 
Leggi bene, gli altri paragrafi, perché ti spiegano per quale motivo il tuo ragionamento è sbagliato, persino dal punto di vista cristiano.
E in fine leggi bene anche il commento si quel frate perché dice una cosa molto giusta, anche se magari non te ne rendi conto tu spesso badi solo alle apparenze, mentre invece devi imparare a guardare oltre, e devi imparare a guardare anche dentro te stessa, perché sei molto diversa da come pensi di essere!
Tu sei forte e determinata, non sei affatto debole e insicura!
Spesso si scambia la bontà d'animo e l'umiltà per insicurezza, ma non è così, ed anche io non lo sono, ora capisco che il mio comportamento è sbagliato, che non devo stare zitta e subire, e soffrire fino a scoppiare, (e tu sai che mi è capitato spesso) devo imparare a farmi valere, a dire ciò che penso senza diventare aggressiva  o offensiva (come invece divento).
Insomma devo trovare una via di mezzo tra le due personalità contrapposte che mi trovo dentro, ed anche tu dovresti fare un percorso simile.
Sono stufa di sentire i tuoi adorati parenti e tua mamma che non fa che ripetere che tu sei sempre stata la più scema in famiglia perché sei troppo buona. 
Devi dimostrare prima di tutto a te stessa e poi anche agli altri, iniziando da papà e dai tuoi parenti che tu non sei affatto "scema" che sai farti valere, e che non hai paura ad esprimere le tue opinioni. Tu vali tanto mamma!
Vorrei solo che tu ti vedessi con i miei occhi, per farti capire quanto è triste vedere una persona così simile a me (che resti tra noi che l'ho detto :-)) che non si apprezza e che si fa trattare male solo perché crede che così facendo le cose non peggiorino.
Mamma così facendo magari è vero le cose non peggiorano, ma neppure migliorano, 
Devi imparare ad essere più forte e non farti ferire da ciò che ti dice la gente, compresa io.
Ormai ho paura a dirti ciò che penso perché forse non mi so esprimere bene, ed invece di farti riflettere su ciò che penso e che ti dico, tu piangi e poi dici che sono diventata cattiva.
Se tu sei triste perché dico sempre che non sono come te e che non voglio somigliarti, rendimi orgogliosa di te!
Fammi vedere che sei una persona che vale e che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, chiunque esso sia.
Perché io so che tu dentro hai una grande forza che neppure tu conosci, perché è la stessa che ho anche io.
Ed allora sarò orgogliosa nel dire ad alta voce che ti somiglio, e non dovrò più sentirla come un'offesa quando mi paragonano a te, dicendomi che "sono un poco scema come mia madre perché sono troppo buona" parole di tua mamma.
Se non fosse perché sono "troppo buona" come dice lei, le avrei dato uno schiaffo, perché tu non sei affatto scema, e neppure io.
E per favore non mi dire che ho mal interpretato le sue parole, o che ciò che dico non è vero, perché in cuor tuo lo sai che è così. E cono questo non metto in dubbio il fatto che ti vogliono bene, perché lo so che te ne vogliono, ma non ti rispettano come persona. e questo non è accettabile per me.
Per favore non far leggere questa email a papà perché so che si arrabbierebbe e non capirebbe, solo io e (spero) te possiamo capire.
Un bacio ti voglio tanto bene, spero di non averti offesa, perché questa non è la mia intenzione.

L'assertività cristiana

Il cristiano deve sempre essere umile e remissivo, oppure deve farsi valere quando è necessario? Deve sopportare pazientemente i torti che gli rivolgono in silenzio e senza reagire? Deve "voltare sempre l'altra guancia"? Il cristiano è forse "uno zerbino umano" perché questo il carattere che gli insegnerebbe Cristo? Deve dire di sì anche quando intende no? Tiene per sé la sua opinione per paura che il confronto con altri causi conflitti? Trova spesso che altri lo costringono a pensare a loro modo e non dice nulla "per amor di pace"? Non potrebbe forse esprimere i suoi sentimenti positivi o negativi che siano in modo aperto ed onesto? Magari lo fa per un po', ma più tardi "esplode", perde il controllo e si arrabbia contro coloro che sembrano non prenderlo in dovuta considerazione.

Umiltà e "farsi valere" è una falsa alternativa. La Bibbia insegna chiaramente quello che sempre di più oggi viene denominato "assertività". Un comportamento assertivo è quello della persona che è capace a farsi valere, ad esprimere i propri bisogni e i propri diritti, le proprie sensazioni positive o negative, la propria personalità, senza violare i diritti ed i limiti altrui, senza assumere comportamenti passivi o aggressivi. Significa imparare con il dovuto modo a farsi valere, a farsi rispettare, a fare rispettare i propri diritti e opinioni. Da cui l'assertività è il possesso di quelle abilità cognitive e comportamentali che gli consentono di farlo.

Umiltà, mitezza, mansuetudine, sono caratteristiche del carattere cristiano (ed è un "bel carattere"), ma esse non hanno a che fare con un comportamento remissivo, quello, cioè, di quella persona che è fin troppo disposta (acriticamente) all’obbedienza e alla sottomissione, che è arrendevole, chi si sottomette con troppa condiscendenza alla volontà altrui, che cede facilmente, che è condiscendente, che rinuncia a far valere i propri diritti, che non reagisce alle umiliazioni. Da quest’aggettivo deriva il termine remissività e remissione, definita come la rinuncia a far valere la propria volontà, i propri interessi o desideri. Sinonimo è il termine arrendevolezza. Essa può essere talvolta utile quando si decide di essere così, a seconda delle circostanze, per esprimere amore o perché così si ritiene che meglio si dia gloria a Dio, ma il cristiano sa essere forte, coraggioso, fermo, franco e deciso. Sa anche opporsi e dire di no. Sia per la prima caratteristica che per la seconda bisogna imparare, così, a discernere quando è necessaria, giusta ed utile.

In sintesi: l’assertività è la capacità di formulare e comunicare i propri pensieri, opinioni e desideri in maniera chiara, diretta e non aggressiva. L’incapacità di farsi valere o di comunicare chiaramente, può impedirci, infatti, di realizzare il nostro potenziale e di raggiungere gli obiettivi che ci pone la Parola di Dio.


( Fonte: http://riforma.wikispaces.com/assertivita )




Il commento di Don Luciano

OLTREPASSA L'IMMAGINE

Potrebbe essere lo slogan personale dell'uomo nuovo, e insieme anche la linea fondante e garante dell'autenticità della missione in atto, oggi, ovunque.
Il messaggio del non rimanere fermi e condizionati dall'incontro con la superficialità e l'apparenza dell'immagine di noi stessi allo specchio, degli altri che incontriamo e che spesso si confrontano allo specchio del nostro io, e delle cose che succedono al momento, è l'invito a farci catalizzatori della metamorfosi dell'uomo nuovo: io sono chiamato a rinnovare la mia immagine, andando oltre quello che mi ritengo, dietro la spinta "energetica" della Parola di Dio, una Parola nuova e rinnovante per me, per ritrovarmi in un cammino gioioso e oltre - appunto - ogni aspettativa, sorprendente.
Una conversione fuori da me, verso quell'oltre le apparenze e le immagini che spesso voglio dare agli altri e al mondo.
Quest'energia è da un lato trafiggente l'animo, perché lo sbloccarmi dal mio io è estremamente faticoso e difficoltoso, ancorato come sono a me stesso; ma dall'altro lato nell'opera del cambiamento propostomi posso già intravedere che al di là della porta del mio io mi è data quasi a scommessa, a sorpresa e a dono quello che il messaggio mi invita a fare: una metamorfosi dalla morte alla vita, dalla disgregazione all'unità, dal disordine all'ordine, dal trauma alla serenità, dall'ansietà all' equilibrio, dalla paura alla fiducia.
Questa scommessa posta in gioco dalla Parola mi propone l'avventura dell'andare oltre, in una misteriosa avventura, che ha lo stile della serietà e insieme della giocosità.
Il messaggio della trasfigurazione ci fa entrare in gioco, nella profondità del mettersi dentro il farsi della vita in noi, con le gioie e i dolori, le fatiche e le speranze giocate e condivise nel vaglio dell'insieme e della unità in cammino, in una comunità che staccandosi sempre più dall'uomo vecchio, fa brillare la nuova possibilità, anche oggi, per noi e per tutti: andare oltre l'immagine, di quello che appare, per entrare nel gioco dell'invisibile, che ci porta a penetrare in noi stessi e nel mondo con un'ottica ravvivante: quella della umanità capace di passare dal buio di se stessa, alla luce radiosa emessa continuamente da Colui, Cristo, che sta sempre oltre, al di là dell'immagine, dell'apparenza, della riduzione, e ci chiama a ripercorrere il cammino insieme con Lui, l'unica guida capace di insegnarci a trapassare nell'immagine in cui viviamo.
Pertanto: Ascoltiamolo!

lunedì 8 novembre 2010

La gente è strana!!

Ciao, oggi come mio solito ho aiutato e fatto tanti favori a perfetti sconosciuti.
Ho dato indicazioni stradali a tre persone, ho dato l'acqua ad una madre e suo figlio, ed ho aiutato un signore anziano a prendere il pullman per tornare al suo paese.
Come al solito, tutti mi hanno ringraziata, fatto un sorriso e poi sono andati per la loro strada, ma il signore anziano no...
Lui mi ha seguita, ed ha iniziato a raccontarmi la sua vita, e fin qui niente di strano, si sa che gli anziani adorano farlo, ed io educatamente l'ho ascoltato.
Poi ha iniziato a dirmi che doveva ringraziarmi in qualche modo per averlo aiutato, ed io ho detto che non c'era bisogno, ma lui insisteva, prima mi ha offerto una caramella ed io ho rifiutato, poi ha iniziato a dire che era molto ricco, e che se andavo a casa con lui mi avrebbe dato una bella somma di denaro...
Io ho risposto che non c'era bisogno, che è normale aiutare il prossimo se è possibile.
Allora lui ha iniziato ad insistere, e  dire che dovevo andare con lui a casa, tanto sua moglie era partita e mi avrebbe offerto pure la cena, e che lui non voleva niente in cambio, perché adora i giovani.
Mi ha raccontato che già lo aveva offerto ad altre ragazze, più belle di me, e una bellissima gli ha chiesto di fare sesso, perché ne aveva "bisogno" e allora visto che era un "bisogno" lui ha detto va bene, e lo hanno fatto 2 volte... Poi mi ha chiesto se io avevo bisogno di qualcosa, ed io ho risposto di no, e siccome ho iniziato ad avere un po di paura, (anche se aveva 70 anni e a mala pena si reggeva in piedi) ho finto di conoscere una ragazza dall'altra parte della strada e con la scusa sono scappata via.
Vi sembra normale??
Il mese scorso, un mio collega di università, che io non conoscevo, mi si è piantato davanti, mentre camminavo per andare a lezione, e si è presentato, poi ha iniziato a dire che la lezione che avevamo di li a poco non era molto importante, e che avrei potuto trarre più vantaggio se lo avessi seguito in bagno, perché aveva voglia di fare sesso con me ed era molto eccitato nel vedermi.
Io naturalmente gli ho detto di no, e che era pazzo, e sono andata via.
Vi sembra normale?? Secondo voi c'è veramente gente che dice si a queste proposte oscene da parte di sconosciuti? Secondo me sono diventati tutti pazzi.
E dire che io non mi trucco, mi vesto sempre con jeans e felpe, quasi da maschiaccio, e certo sono carina, ma        c'è di sicuro di meglio...
Sono io a fare qualcosa di sbagliato? forse l'essere sempre così gentile con tutti e sorridere mentre parlo, può essere scambiato per un comportamento seduttivo?
Mi sento un poco confusa...

sabato 6 novembre 2010

La Famiglia

Cos'è per voi la famiglia?
Mia mamma fin da piccolina mi ripeteva che la famiglia è la cosa più importante che ci sia al mondo, perché gli amici se ne vanno, e gli amori finiscono, ma i parenti restano e sono le uniche persone che non ti tradiranno mai e che faranno solo il tuo bene.
Sarebbe bello se fosse veramente così, ma "i parenti non si scelgono" e dobbiamo accontentarci di quelli che abbiamo, mentre gli amici e gli amori, fortunatamente, oggi possiamo sceglierli, e se scegliamo bene, abbiamo la possibilità di condividere la nostra vita con persone meravigliose che ci vogliono bene, tanto, e spesso, di più dei veri parenti.
La mia adorata zia Mà, (io la chiamavo così, perché si chiamava Maria) diceva sempre che i "parenti" non sono per forza quelli di sangue, sono semplicemente quelle persone con cui ti trovi bene, e con cui decidi di condividere la tua vita, sia che abbiate lo stesso sangue o meno. Perché gli amici sono quelle persone a cui, certo vuoi bene, ma che non sai se saranno ancora accanto a te tra 30 anni, mentre i "Parenti" quelli che tu hai scelto, sono quelli su cui sai che potrai sempre contare, oggi come ieri come tra 30 anni.
Io ho tanti familiari, perché la famiglia di mia mamma è molto numerosa, ma pochissimi "Parenti".
I miei familiari sono talmente tanti che non li conosco tutti, e di molti non ricordo neppure il nome.
Quelli che conosco non mi piacciono, sono tutto ciò che disprezzo delle persone.
Vi parlerò un poco di loro. Loro sono falsi, ti sorridono davanti, e poi ti sparlano alle spalle, mentre io preferisco dire le cose in faccia, sono troppo attaccati alle apparenze, mentre io prediligo la sostanza più che le apparenze, loro adorano interpretare la parte dei ricconi, che bevono il vino solo dai bicchieri adatti di cristallo, con le borse, a mio parere veramente brutte, ma che sono costate più della mobilia di tutta la mia camera da letto (non sto scherzando, una borsa loro l'hanno pagata 400 euro, mente io il mobile con i letti a castello, in legno, devo dire anche carino, l'ho pagato 350 euro), con pure le mutande di marca (mentre a me basta che siano di cotone puro e le compro 50 centesimi al mercatino), e poi fanno i morti di fame, che a casa propria non mangiano la carne rossa perché è cara e quando arriva il nostro compleanno, (sempre se se lo ricordano) regalano cose da mercatino, e pure di scarsa qualità, mentre tra loro si fanno i regali da 300-400 euro di nascosto. Allora ci sono parenti di prima e di seconda scelta?
O fate sempre i ricconi, o sempre i morti di fame no? Noi  cerchiamo sempre di fargli dei bei regali, che gli possano piacere, mentre loro non si sforzano neppure di ricordarsi il giorno del nostro compleanno.
Poi una cosa che non sopporto è che quando facciamo le riunioni di famiglia, agli uomini devono dargli delle porzioni esagerate di cibo, che poi magari lasciano pure, mentre a noi, (specialmente ai parenti di seconda scelta) ci danno porzioni misere, che ogni volta restiamo praticamente digiuni, e poi a fine cena dobbiamo pagare il conto in parti uguali, anche se loro si sono riempiti la pancia e noi siamo rimasti praticamente digiuni.
Non posso dimenticare un natale in cui, abbiamo pagato il Baccalà, (un pesce) 50 euro al kl, anche se la a me ne è arrivato solo un pezzetto grosso quanto il mio mignolo, e loro avevano il piatto pieno.
Per me questo non è un modo equo di dividere la spesa...
Mia mamma è innamorata della sua famiglia d'origine, ogni volta che proviamo a lamentarci di qualche loro comportamento assurdo nei nostri confronti lei li difende sempre e dice che è colpa nostra non loro...
Per esempio, mia sorella è nata lo stesso giorno di mia nonna e della moglie di mio zio.
Ogni anno festeggiano il compleanno insieme, ed ogni anno, a mia sorella non le fanno neppure gli auguri in molti, neppure le fanno il  regalo, e se glielo fanno sono sempre regalini stupidi che se sono costati 1 euro è assai. Lei giustamente si chiede, come mai hanno i soldi per fare i regali costosi a mia nonna e mia zia, mentre arrivati a me non hanno i soldi?? Come mai se il compleanno lo festeggiamo a casa mia, neppure si ricordano di farmi gli auguri? Io non sono una persona venale, ma ci tengo almeno al pensiero, almeno fammi gli auguri, o se vuoi spendere poco, va bene, ma almeno impegnati un poco e tra le cose che costano poco comprami qualcosa che mi possa piacere...
Come posso pretendere che loro mi comprino un regalo azzeccato se non mi conoscono...
Io sono una patita di elefanti, ne ho già 25, e costano poco, quelli più grandi costano 15 euro, quindi perché non mi regalano un elefante invece che un anellino di Bigiotteria, visto che io non ho mai portato anelli, bracciali o orecchini, e per di più tutte le cose non d'oro mi fanno irritazione alla pelle? e non contenti l'anno dopo, anche se gli avevo detto che gli avevo detto che il regalo non mi era piaciuto per i motivi che vi ho spiegato, la  stessa persona mi ha regalato un porta gioielli con il prezzo sotto (3  euro). Quindi è pure inutile cercare di parlare con queste persone, perché come dimostrato non ti ascoltano. E poi per quale motivo io dovrei spenderci 50 euro per fargli il regalo (che sto giorni e giorni a girare per trovare qualcosa che gli possa piacere o servire), se loro me ne spendono 3 per un regalo che neppure mi piace?
Mamma mi rimprovera sempre perché non voglio mai andare a trovarli, da quando 2 anni fa, ci hanno fatto passare il natale e capodanno, a casa da soli, facendoci gli auguri mia zia per telefono, dicendoci che ci salutavano tutti, ma che erano impegnati a giocare a carte e non potevano passarmeli... E loro erano solo a 10 km da casa mia, e sapevano che noi non ci potevamo muovere da casa perché avevamo la casa aperta a causa di lavori...
Per me loro non sono Parenti, sono solo persone che sono costretta a frequentare, e che non vedrò più quando me ne andrò da casa dei miei genitori...
Stranamente i parenti del mio ragazzo, sono molto più affettuosi e carini con me di quelli miei veri. Certo tutti hanno dei difetti, ma sono degli esseri umani, ma almeno loro sono felici quando mi vedono, e si interessano a me, e mi fanno gli auguri per le feste comandate e per il mio compleanno. Loro non mi hanno mai fatto regali, perché sono stata io a chiederglielo, in quanto sono anche loro un bel numero, e se me lo facessero mi sentirei a disagio a non poter ricambiare il pensiero, ma i loro auguri così calorosi, valgono molto di più per me di un freddo regalo comprato solo per dovere settimane dopo il mio compleanno, e senza neppure pensare se quella cosa possa piacermi o meno.
Purtroppo i parenti di mio padre a causa del diabete, sono morti quasi tutti, ma anche se anche loro hanno fatto molti sbagli, mi hanno sempre voluto bene.
La mia zia Mà, (che era la sorella di papà, e che è morta) mi ricordo che ogni volta che andavo a trovarla mi comprava sempre le cose che mi piacevano di più, per farmi le merende buone, (perché conosceva benissimo i miei gusti) e ogni volta che veniva a trovarmi giocavamo sempre insieme, e mi portava un pensierino, anche piccolo come un fiore fatto con il tovagliolo del bar dove era stata la mattina...
La mia adorata nonna (la mamma di papà) che ha sempre vissuto con noi, è stata per me una seconda mamma e una grande amica, mi raccontava la sua infanzia e adolescenza, mi dava sempre tanti consigli, e adorava ascoltarmi, e insegnarmi a cucire, cucinare, lavorare a maglia, e poi mi ha trasmesso l'amore per i cani. Quando una volta all'anno andava a stare a casa di sua figlia a torino, noi ci sentivamo ogni giorno al cellulare, e poi per lei il compleanno e l'onomastico era una grande festa, motivo di gioia, mentre nessun'altro in famiglia festeggia l'onomastico, e ora non è più bello festeggiarlo senza di lei, che mi svegliava la mattina all'alba, così andavamo in terrazza a vedere l'alba, perché diceva che una giornata così bella di doveva vivere intensamente fin dall'alba. lei anche se non ci vedeva bene, giocava con me alla playstation, (e spesso mi batteva anche se non ho mai capito come faceva), e poi adorava la musica come me, e cantava sempre.
Mio cugino, (il figlio della zia Mà) non lo vedo molto spesso perché è sempre molto impegnato a lavoro, ma ogni volta che lo vedo, mi abbraccia forte forte, e mi riempe di baci, e mi fa sempre tanti regali, sempre azzeccatissimi, anche senza un vero motivo, quando parte per lavoro, mi pensa sempre, e a me e mia sorella ci porta sempre un pensierino da quel paese, come la moneta del luogo, o il copricapo tipico... i suoi sono sempre regali molto ricercati, anche se magari poco costosi, ma io li adoro, perché so che pensa a me quando li cerca tra le bancarelle e i negozi...
Per me questi sono i "Parenti" quelle persone che mi vogliono bene, e che me lo dimostrano ogni giorno, con piccoli o grandi gesti, come può essere un pensierino, o un abbraccio.
Per voi chi sono i Parenti? come vi trovate con i vostri familiari, acuisciti o di sangue che siano?